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venerdì 21 febbraio 2014

Una inaspettata guerriera

 

Milena è una colf di origini croate. Stamattina ci incontriamo all’ingresso della palazzina.
- Ciao, Victor, come va? E voi moldavi quando fate la guerra? Vedo che gli ucraini hanno cominciato bene…
- Ciao, Milena, noi moldavi la guerra non la facciamo. Noi amiamo la pace. E tu, andresti volentieri alla guerra, no? E in fatti, voi croati ce l’avete fatta contro i serbi. Avete distrutto un bel paese, Iugoslavia…
L’avevo detto per scherzo. Invece Milena è scoppiata.
- Ma non era bello per niente! I serbi erano razzisti! Tutte le cariche alte dello stato appartenevano ai serbi!
- Scusa, ma potevate discutere con loro, convincergli, se credevate che voi croati foste migliori. Ogni società ha i suoi buoni, i suoi cattivi…
- Ma non capisci che non era possibile?! I serbi erano cattivissimi!
Ci credo. Allora meglio la guerra.
-   Si, meglio la guerra. Ha messo tutto a posto.

Avrà ragione, Milena?.. Vediamo come si metterà a posto Ucraina, dopo la sua guerra.

domenica 17 febbraio 2013

Ascolto le canzoni di Sanremo e leggo che succede in Moldavia






Ieri nei pressi di Chișinău
Sembra un racconto di E. A. Poe, una storia inventata dall'autore di tante novelle macabre. Purtroppo è vera, mi è stata raccontata da persona affidabile. Comunque non ho trovato riscontro nei giornali moldavi. Questo va detto. Censura? Boh, fate voi.
Il fatto è accaduto in un piccolo villaggio moldavo a 100 Km da Chisinau, Capresti, sulla strada per Soroca.
Una signora si reca al cimitero del villaggio come fa ogni mattina per far visita a un parente deceduto. Entra nel cimitero e vede da una parte della terra smossa, un monticello di terra, si avvicina e nota una buca appena scavata di fresco, una bara aperta nel fondo e un cadavere esposto all'aria aperta. La signora nota con raccapriccio che il cadavere è senza testa. La testa del defunto era stata tagliata e giaceva da una parte. Urlo di orrore della signora che corre disperata verso il villaggio ad annunciare la macabra scoperta.
Un gruppo nutrito di paesani si reca al cimitero. Dopo un esame della situazione arrivano alla conclusione che la salma era stata dissepolta nottetempo da alcuni "galantuomini" per strappare dalla bocca della salma i denti d'oro.
Una storia di ordinaria follia o di ordinaria miseria?
Mah, fate voi!


A volte la miseria e la disperazione ti porta a fare azioni miserevoli come quella della salma dissepolta per rubare i denti d'oro. Ho raccontato l'episodio per denunciare le condizioni miserande in cui vivono gli abitanti dei villaggi moldavi.
E' fuori Chisinau che trovi la vera Moldova: emigrazione, spopolamento, vecchi abbandonati, alcolismo, povertà.
Chisinau è solo la saga delle illusioni, un luna park pieno di luci circondato dal buio, un palcoscenico dove si rappresenta ogni giorno uno spettacolo fasullo.
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Gianni Cilli infatti è quello che ho visto quando sono stato a Chisinau sulla strada principale Stefan Cel Mare, ricchezza ed ostentazione e sulle vie periferiche, miseria e povertà. Ma questo oramai è uno spettacolo che si vede in tutte le città del mondo e si passa dai salotti per ricchi, delle vie e piazze centrali, alle povere e misere periferie. Anche qui è così
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Nicola Baldassare Certo, è uno squilibrio che si avverte in molte parti del mondo. Però la differenza che si nota qui in Moldova è abissale.
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Gianni Cilli Caro Nicola, la stessa situazione l'ho vista in Sudamerica a Caracas, in Messico, ed a Cuba, poi in nord africa Tunisia, Marocco ed Egitto, in Turchia ed in molti altri paesi che ho visitato.
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Carlo Policano Concordo con Gianni. Un po' di anni fa sono stato in Arizona, Phoenix, ma potrei dirti New York, per parlarti di posti dove la miseria non è di casa, stesso problema. Nei paesi poveri questo è molto più accentuato. Nicola perché secondo te qui dovrebbe essere diverso ? E' giusto denunciare lo stato di malessere, la povertà ... tutte parole sante, ma solo parole. L'unico modo che abbiamo per combatterla è fare ogni giorno qualche piccola cosa che possa cambiare le cose, piccola ma concreta.
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Carlo Policano Poi mi permetto, vista la nostra amicizia, di non essere in parte d’accordo con il concetto che la vera Moldova sia quella dei villaggi, quella povera e abbandonata. La Moldova è un paese che si è impoverito, non è stato sempre così. Perché mai dovrebbe essere la parte rappresentativa ?
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Lilia Lebada La profanazione delle salme e un rito osceno mai assai antico e piuttosto frequente e attuale anche in Italia e nel mondo ...
In effetti dai occhi delle persone straniere in Md le cose vengono viste in modo orribile di ciò che accade nel paesini limitrofi alla capitale ma chi vive dentro non la pensa proprio così , anzi loro si sono creati una loro armonia e stanno bene così .. Vi posso garantire che stanno meglio i poveri contadini che i poveri cittadini.. Se in paese di fronte a dei forti disagi da parte delle famiglie il vicinato viene in aiuto ognuno con quello che può fidatevi che in città ci sono vecchiette che muoiono di fame e vicini di pianerottolo non aprono nemmeno la porta se per caso una di queste bussano per elemosinare un pezzo di pane secco ..
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Lilia Lebada Io sono cresciuta in un paesino di questi e chi meglio di me può dire come stanno veramente le cose , io torno a casa 4 volte al anno e vado sempre al paese con piacere e mi sento veramente bene vicino ai miei paesani pieni di grinta e voglia di vivere nonostante i loro disagi .. Se vai a Chisinau nei giorni festivi come Natale, Pasqua , Giorno dei santi la città è vuota perché tutti vanno nei paesini .. Se nei paesi ci sta tutto questo grande disagio perché mai giovani famiglie con belle case a Chisinau dovrebbero tornare a passare le feste in questi paesini così malandati ????
Risposta : perché nonostante le strade non asfaltate , i bagni al esterno, senza una vera doccia e senza tante alte comodità ci si sente a casa , amati e coccolati da un cammino acceso e dalle braccia marchiate dal tempo di un vecchietto e una vecchietta che ti aspettano ogni volta con una gioia immensa e sincera....

lunedì 5 novembre 2012

MOLDAVI: NON EMIGRATE, TORNATE A CASA


di Raisa Ambros


Locandina dello spettacolo "Gente di nessuno" di Dumitri Crudu
Locandina dello spettacolo “Gente di nessuno” di Dumitri Crudu
Non emigrate, tornate a casa. Questo è il messaggio diretto e indiretto della campagna informativa e di sensibilizzazione dei migranti moldavi “Nessuno è solo al mondo” iniziata in primavera e che ha fatto il giro delle città più importanti d’Italia. Lo spettacolo “Gente di nessuno” di Dumitru Crudu, promotore del messaggio chiave della campagna, non è stato molto gradito dal pubblico prevalentemente femminile che ha riempito la sala il 28 ottobre a Roma. “Non ci rappresenta! State raccontando delle falsità. La vera faccia dell’immigrazione è un’altra!”, sono queste le voci di disapprovazione della diaspora moldava. L’autore Dumitru Crudu non voleva essere crudele con le persone: era venuto 6 anni fa in Italia proprio per informarsi e ispirarsi per uno spettacolo teatrale metaforico, non per fare un documentario. Le storie raccontate, unite dallo stesso destino, sono ispirate ai casi veri. Ma estremi e tabù.
Le verità nascoste. Il fenomeno emigrazione, effetti negativi compresi, vuole essere visto solo da un punto di vista positivo dalla comunità moldava. Quelli che hanno avuto il coraggio di prendere le valigie e partire verso una destinazione sconosciuta, anche se  truffati, sfruttati, imbrogliati, prendono l’esperienza come parte della vita e l’accettano. Perché i benefici dell’emigrazione sono tanti. Ma si vorrebbero ignorare i fatti spiacevoli che succedono: i bambini rimasti in patria che si suicidano o che finiscono negli orfanotrofi, figli cresciuti da vicini, nonni o parenti, per non parlare della mancanza d’affetto, delle carezze perdute che nessun denaro potrebbe sostituire. E’ doloroso per le donne moldave fare da baby-sitter ai bambini italiani, rimboccare le coperte la sera, mentre i loro piccoli a casa si addormentano magari affamati con il cellulare accanto al cuscino. E’ frustrante per le badanti essere pazienti e amorevoli con gli anziani mentre al loro paese i genitori d’età avanzata badano da soli a se stessi, alla casa, agli animali, al giardino e ospitano i nipoti perché mamma e papà sono all’estero. E’ duro per i maschi dell’estcostruire o ristrutturare le case delle persone benestanti, mentre le loro sono rimaste abbandonate.
Perché i moldavi scelgono di venire in Italia? I motivi sono diversi: lavoro, studio, famiglia. Ma la gran parte viene per sconfiggere la povertà, per pagare i debiti, per la paura di non poter affrontare economicamente la vita, per assicurare un futuro migliore ai figli. Una generazione che si sacrifica oggi per una vita migliore domani. L’incrocio delle 3 storie dello spettacolo “Gente di nessuno” racconta la disperazione: un uomo che assiste un anziano in carrozzella scopre che la moglie a casa diventa alcolista e il figlio finisce a dormire su una panchina nel parco. Il ragazzo, una volta cresciuto, parte per l’Italia alla ricerca del padre. Mentre il marito di una badante si suicida dopo la partenza della donna, pensando che si sia trovata un altro uomo qui, ma lei non riesce nemmeno a piangere quando riceve la notizia perché la padrona, una ex-borghese che soffre di solitudine e depressione, la chiama per lavarle i piedi. La terza storia narra l’incubo di una coppia giovane: il marito aspetta in ogni momento che gli strozzini che gli hanno prestato dei soldi vengano ad ammazzarlo. In questo contesto spinge la moglie alla prostituzione e dopo un po’ di tempo spariscono entrambi nel nulla.
“Non sono d’accordo con il messaggio. Non è vero che le nostre donne cedono facilmente alla prostituzione e ai compromessi!”, ribadisce leggermente turbata Elena. Ma c’è anche chi si è ritrovato nelle scene, nelle dinamiche, nei dettagli che ha toccato il profondo delle loro anime, tirando fuori ricordi, sofferenze, frustrazioni, rabbie ma anche gioie. Tra un singhiozzo e l’altro, Maria espone le sue ragioni: “Il ruolo della badante mi appartiene. E’ vero che bisogna curare gli anziani con pazienza e amore”. Vera si è alzata in piedi per aggiungere: “Pregavo ogni giorno che la mia padrona vivesse a lungo per non rimanere senza lavoro”. Siccome alcuni genitori hanno trovato l’argomento molto duro per i minorenni, li hanno accompagnati fuori, Lidia ha provocato il pubblico: “Dovrebbe essere vietato ai minori”. Una giovane studentessa, riconoscendosi nel ruolo del figlio abbandonato, ha voluto ringraziare i genitori per averle dato la possibilità di studiare: “Per 10 anni non ho visto mamma e papà”. Visibilmente emozionata, Larisa dice “Al posto dell’uomo che assisteva l’anziano doveva esserci una donna. Non è vero che un figlio cerca il padre, di solito è alla continua ricerca della madre”. La paura della diaspora moldava è che questo messaggio dia un’immagine sbagliata della comunità, in verità composta da grandi lavoratori che hanno mantenuto la dignità, senza scendere a compromessi.
I moldavi non sono soli al mondo. “Il governo ha messo a disposizione dei migranti diversi programmi e fondi per facilitare il rientro in patria”, ha ricordato l’ambasciatore Aurel Baiesu. “Più di 1000 moldavi hanno presentato la domanda d’assunzione nella Sanatoria 2012. Spero nel prossimo incontro di non parlare più di permesso di soggiorno e di lavoro  nero. – ha dichiarato il rappresentante del Ministero del Lavoro, Gerardo Torlino. – Un paese con gente così brava merita di entrare nell’Unione Europea”. Irina Todorova ha portato il messaggio dell’OIM: “Per poter prevenire le emergenze, vogliamo sapere quali sono i veri problemi delle persone”. La campagna è dedicata all’analisi dei bisogni e delle difficoltà dei migranti moldavi che lavorano in Italia. Dell’apertura a Chisinau dell’Ufficio per le relazioni con la diaspora, che faciliterà in modo virtuale la comunicazione dei cittadini con le autorità, ha parlato Victor Lutenco, consigliere del Primo Ministro. “Vogliamo aprire a Roma una cineteca: invece di stare nei parchi, i nostri connazionali potrebbero guardare dei film”, ha proposto Tatiana Nogailic, presidente dell’associazione “Assomoldave”, responsabile dell’organizzazione dell’evento a Roma, che ha provveduto alla distribuzione del materiale informativo tra cui la guida “Moldavi in Italia”.
Stop alla migrazione? Quanti moldavi in seguito a questa campagna torneranno a casa? E’ riuscita a raggiungere il suo obiettivo? Gli effetti negativi dell’emigrazione moldava non sono molto diversi da quelli dell’emigrazione proveniente dagli altri paesi. Per fortuna, quelli positivi sono una percentuale molto più alta. La diaspora moldava è un fenomeno in continua crescita, con il ricongiungimento delle famiglie anche i figli raggiungono i genitori. Le seconde generazioni, come le prime, saranno una risorsa per l’Italia. Ogni cittadino del mondo sarebbe felice di rimanere nel suo paese, insieme alle persone care, se le condizioni di vita lo permettessero. In caso contrario, dovrebbe avere diritto di scegliere liberamente in quale paese stabilirsi e come vivere la propria esistenza.

mercoledì 19 settembre 2012

L’ALVEARE D’ORO DELL’INVISIBILE



Poeti romeni al bivio: continuità e rottura Le Associazioni socio-culturali “Dacia " e “Propatria” si propongono di dedicare alla promozione della cultura romena le giornate 9,26, 28,29,30 settembre 2012 .
Abbiamo pensato di raggruppare sotto questo titolo due importanti settori della cultura: la poesia e il folklore. Sarà presentato in prima visione in Italia il volume di poesia "Poeti romeni al bivio - continuità e rottura" - saggi e breve antologia (circa 170 p.) che raccoglie nella traduzione di Geo Vasile circa 24 importanti poeti romeni che hanno lasciato traccia nella cultura nell'arco dei due millenni, un'antologia folkloristica senza precedenti" Cinque secoli di storia della canzone popolare romena (1540-2011)" , 780 gioielli musicali , 622 brani vocali e 159 brani strumentali realizzata dal Prof. Dott. Alexandru Mica, dopo aver svolto un rigoroso lavoro di ricerca, editata nel 2011 dall' Electrecord Bucuresti ; inoltre sarà presentata la raccolta di folclore romeno della Repubblica Moldova dell'autore Arseni Botnaru, "101 cantece de acasa".
Il programma
Domenica 9 sett. ore 17.30 Roma, Chiesa Santa Lucia- manifestazione dedicata alla Giornata della Lingua Romena “Doina, dor si omenie” con la partecipazione del Maestro in Arte della Repubblica Moldova Arseni Botnaru; l’Ensamble “Artaras”, direttore artistico Lidia Bolfosu, Mioara Moraru, cantanti George Lupascu, Isabelle Haile. Ospite d’onore l’Ambasciatore della Repubblica Moldova a Roma S.E. Prof. Aurel Baiesu
Mercoledì 26 sett. ore 17.30 Roma, Biblioteca Rispoli, Piazza Grazioli 4 - Giornata Europea delle Lingue, “Forma mentis- Formafluens” L’incontro con l’aforisma di Silvana Baroni e Efim Tarlapan,  riflessioni sul multilinguismo europeo promosso dall’Associazione Athena, Presidente Anna Maria Campogrande e la rivista Formafluens, direttore Tiziana Colusso con la partecipazione di Roberto Piperno, Vincenzo Russo, Therezinha Teixeira de Siqueira, Nicu Moraru. Coordinamento: Tatiana Ciobanu
Venerdì 28 sett. ore 17.00 Roma , Biblioteca Nazionale, nell'ambito della Giornata Europea delle Lingue-presentazione del volume di poesia "Poeti romeni al bivio - continuità e rottura" - saggi e breve antologia (cca. 170 p.) a cura di Geo Vasile .
Relatori : Tatiana Ciobanu, Anna Maria Campogrande, Tiziana Colusso, Marzia Spinelli , Therzinha Teixeira de Siqueira, Mioara Moraru , Francesco Baldassi, Geo Vasile, Maria Calciu
Moderatore : Roberto Piperno
Lettura poesie : l'attrice Ana Calciu e Emanuela Ionica
In occasione sarà conferito un riconoscimento per oltre 40 anni di vita dedicati alla promozione delle due culture romena ed italiana al traduttore ed italianista Geo Vasile.
Sabato 29 sett.ore 18,30 Sala Baldini- Chiesa Santa Maria in Campitelli - p.zza Campitelli 1,Roma - presentazione dell'antologia "Cinque secoli di storia della canzone popolare romena" (1540-2011), con la partecipazione e l'intervento artistico in veste di interpreta dell'autore Prof.Univ.Dott. Alexandru Mica e la partecipazione delll'Ensamble Artaras (Rep Moldova). Moderatore :Mioara Moraru ,Relatori: Tatiana Ciobanu , George Lupascu , Geo Vasile.
Domenica 30 sett. ore 18.00 Valmontone ,Palazzo Doria Pamphili - presentazione dell'antologia "Cinque secoli di storia della canzone popolare romena" (1540-2011) con la partecipazione e l'intervento artistico dell'autore, Prof.Univ.Dott. Alexandru Mica anche in veste di interprete e dell'Ensamble Artaras(Rep Moldova
Moderatore : Vasilica Abaloaie ,
relatori : Geo Vasile , Tatiana Ciobanu

 GEO VASILE
Vive a Bucarest (Romania), italianista, critico letterario, autore di quindici libri originali, marca il suo debutto editoriale nel 1987 quando cura e traduce dall’italiano un‘antologia di versi, “ Insula regǎsitǎ” (L’isola ritrovata) con la casa Editrice Univers, prefazione di Marin Sorescu, del poeta e saggista siciliano ed europeo Mimmo Morina (Villafrati, Enna 1933 – Lussemburgo 2005); di Mimmo Morina tradurrà fra 15 anni, nel 2002, la prima parte di una trilogia in prosa intitolata “Argonauti di Via Telegrafo”.Geo Vasile è noto soprattutto per aver tradotto in romeno parecchi autori italiani di quasi tutte le generazioni e grandi regioni della Penisola: da Umberto Eco a Marino Piazzolla e Paolo Ruffilli, dai siciliani Giuseppe Bonaviri e Gianni Riotta al friulano Marco Salvador, dall’emiliano Giovannino Guareschi al piemontese Italo Calvino, dal veneziano Tiziano Scarpa alla coppia romana Monaldi & Sorti e non per ultimo è un cultore del sommo poeta: Dante.Una cosa però lo distingue dagli altri italianisti romeni: il fatto di aver firmato in prima assoluta la versione italiana di alcuni poeti romeni di primo ordine: Mihai Eminescu, George Bacovia, Ion Vinea e Gellu Naum. (edizioni bilingue uscite tanto in Italia che in Romania). Diplomato presso il Collegio "St.Sava" e poi laureato presso l'Università di Bucarest , facoltà di Lingue e Letterature Straniere , dove ebbe come maestri tra gli altri personaggi illustri come Facon Nina , Alexandru Balaci, Gheorghe Lazarescu , Doina Derer e Marco Cugno (sezione italiana e romena), la sua tesi di laurea è stata il primo studio del mondo accademico romeno sulla poesia e la prosa di Cesare Pavese. Nel 2011 otre altri incontri avuti in Italia è stato protagonista di due eventi a Roma organizzati sempre dalle nostre associazioni , dedicati alle antologie di poesie bilingue di George Bacovia ( Con voi) e Mario Luzi ( Conoscenza per ardore ) - IL 29 settembre presso la Galleria La Pigna - palazzo Maffei Maresciotti in occasione di 130 anni dalla nascita del simbolista romeno, con l'intervento del poeta e critico Roberto Piperno e Mioara Moraru ,coordinatore Horia Circotas, Presidente FIRI ,e il 30 settembre 2011 all'Accademia di Romania ,che ha ospitato contributi critici sul lavoro poetico di Mario Luzi, con intervento dello scrittore Francesco Baldassi poetessa e romanziere Rossella Pompeo, prof.Lidia Gargiulo e Dante Fasciolo , coordinatrice Tatiana Ciobanu. Per il suo impegno sul versante della promozione dei rapporti culturali tra la Romania e l’Italia, nel novembre 2008  ha ricevuto il primo premio FIRI e nel 2009 la Medaglia della città di Venezia. 

ARSENI BOTNARU, nato il 31 ottobre 1950 a Surele, Drochia, Repubblica Moldova, laureato in musica all'Istituto d' Arte "Gavriil Muzicescu" nel '70, ha collaborato con l'orchestra di musica popolare della Radiotelevisione moldava "Folclor", è membro dell'Unione dei musicisti della Repubblica Moldova. Ha collaborato con l'interprete di musica popolare romena Ion Dolanescu, con le cantanti Maria Sarabas e Doina Arsene . Ha pubblicato più di 10 dischi ed è stato protagonista dei 5 film musicali, ha arricchito il fondo della Radiotelevisione di Repubblica Moldova con 200 canzoni. Arsenie Botnaru è stato invitato ai vari festival musicali in Romania, Italia, Bulgaria, Olanda, Belgio, Austria, Francia, Polonia, Canada, Vietnam, Nicaragua, Finlandia; è stato insignito dei premi nazionali e internazionali: Mosca -1985, Montreal, Quebec-1990. Nel 1995 riceve il titolo onorifico "Maestro in Arte"; nel 2000 la medaglia "Gloria nel lavoro"; nel 2005 ha ricevuto la Croce "Per Merito". Dal 1995 è solista dell'Ensamble "Plai Moldovenesc" del Ministero dell'Interno della Repubblica Moldova. 
  
ALEXANDRU MICA , nato il 10 gennaio 1945 a Putineio -Teleorman, laureato in lingue slave all'Università di Bucarest nel '69 è anche laureato al Università" Kim Il Sung" di Phenian dove ha studiato le lingue coreano e giapponese.Presidente e membro fondatore della Fondazione Accademica Europea "Etnoculturalia" ed ex Direttore dell'Università Europea delle Scienze Socio-Umaniste, dottore in Lettere all'Università di Bucarest, folklorista (ricercatore ed interprete), etnografo ed etnologo, pubblicista, ex Ambasciatore della Romania in Phenian. Più di 30 anni dedicati all'insegnamento, membro dell' Accademia Centro Europea di Scienze ed Arte, è stato nominato "La personalità europea " del anno 1997/1998 - medaglia d'argento - ed è stato inserito tra le prime 500 personalità del mondo all'esordio del Nuovo Millennio. Ha ottenuto la medaglia d'oro a IBC Cambridge – Inghilterra – ed è stato nominato Direttore Generale per la divisione Europa dell' Est di questo prestigioso foro internazionale. Autore di alcuni lavori di letteratura universale comparata (Trilogia del fantastico in letteratura romantica europea nelle opere di N.V.Gogol, E.T.A.Hoffman, E.A.Poe e Ch.Dickens, oppure "Dostoievski - dal realismo autentico al realismo fantastico", tema monografico che tratta la vita e l'universo della creazione artistica del grande scrittore russo), Alexandru Mica ha scritto tantissimi corsi di etnologia ed etnografia romena e si è dedicato alla ricerca e alla valorizzazione, come interprete del tesoro folkloristico romeno degli ultimi cinque secoli (1540-2011) della regione Muntenia .Ha ridato slancio a livello folklorstico nazionale a più di 622 antiche canzoni popolari selezionate con cura e con un alto senso di valore musicale, canzoni che sono state trovate nei manoscritti con vari tipi di scrittura o tipografate fino al 1920 nelle province romene o all'estero; oppure dalle registrazioni sui cilindri di cera del fonografo di Edison all'inizio del secolo, o su banda magnetica negli anni passati , trovati nell' Archivio Nazionale dell' Istituto di Folklore "Constantin Brailoiu" dell' Accademia di Romania a Bucarest. Investito dall'Ordine "Cavalieri del Danubio " con la medaglia d'oro , Alexandru Mica, è membro dell'Unione degli Scrittori di Romania. E' l'autore di un'antologia folkloristica senza precedenti : “Cinque secoli di storia della canzone popolare romena" (1540-2011), 780 gioielli musicali, 622 brani vocali e 159 brani strumentali.
Le manifestazioni avranno il patrocinio dell'Ambasciata di Romania in Italia, dell'Ambasciata della Repubblica Moldova in Italia , Comune di Roma - Ufficio Europa dell' Est, Comune di Valmontone .

                                                                              Associazioni "Dacia" e "Propatria"

mercoledì 12 settembre 2012

Quanto erano simpatici, i Greci antichi


I MUSULMANI, SUL ORLO DI UNA CRISI DI NERVI

 

         Come vi sembrano i musulmani che riempiono le piazze per protestare contro le presunte offese fatte loro dai europei o dai americani? Protestano contro le vignette sul Maometto, contro i romanzi, contro i film, contro i corani bruciati. E non solo. Uccidono gli autori dei sfregi alla dignità della loro religione. Gli inseguono con le loro fatwa. Prendono d’assalto i consolati, ammazzano ambasciatori e gente innocente per difendere la santità di una loro idea, l’intoccabilità del libro sacro… A me questi musulmani sembrano ragazzi immaturi.

 Noi,  europei ed americani come siamo? A dire maturi sarebbe troppo. Però ci siamo già abituati a vedere come i libri bruciano, come le supreme autorità sono contestate, come le chiese saltano in aria. Abbiamo una lunga tradizione ateista. E quindi, anche se ci consideriamo credenti, non è che gli atei ci sembrano diavoli incarnati. Le prostitute girano libere per le nostre strade. Le mogli infedeli non sono lapidate. Il nostro dio adesso, per fortuna, è tollerante, non butta fuoco sulle città dei peccatori. Il nostro credente può diventare facilmente laico, agnostico o addirittura ateo. Il nostro ateo può diventare fedele in dio. Senza grandi cambiamenti, quasi inosservatamente.

         Il vero dio dei occidentali è la libertà individuale. Se brucia un libro sacro, rimangono intatte le sue idee. Se tu hai ridicolizzato il mio valore supremo, sono affari tuoi, io invece continuerò a credere in quello che mi pare.

         I greci  ridevano dei loro dei. I dei olimpici non erano perfetti. Sbagliavano. Avevano i loro vizi. Quanto erano simpatici i greci antichi!      

giovedì 23 agosto 2012

PATTI STORICI EUROPEI PAGATI CON IL FUTURO ALTRUI

di Tatiana Ciobanu
 
Oggi, 23 agosto, è un anniversario funeste per la mia terra, la Repubblica Moldova, ex regione Bessarabia della Romania, oggetto d’interesse per l’impero malefico stalinista che in collaborazione con la Germania spartiva le zone d’influenza nel 1939, per strappare poi, il 28 giugno 1940, la Bessarabia alla Romania. E questi fatti ebbero come conseguenze principali il salto fuori dalla storia e fuori dall’ Europa della Repubblica di Moldova.

Il protocollo segreto del Patto Ribbentrop- Molotov comprendeva tre articoli principali: il primo nella zona d’influenza russa la Finlandia, l’Estonia e la Lettonia, “nel caso di un cambiamento politico-territoriale”. La Lituania sarebbe stata nella zona di influenza tedesca: i due Paesi riconoscevano gli interessi della Lituania su Vilna. L’articolo 2 fissava il limite delle zone d’influenza in Polonia sulla linea Narew-Vistola-San ed aggiungeva: “La questione di sapere se è auspicabile nell’interesse delle due parti mantenere uno stato polacco indipendente, e come le frontiere di questo stato dovranno essere fissate, può essere risolta in maniera definitiva solo nel corso dei futuri sviluppi politici. In ogni caso, i due governi risolveranno questa questione attraverso un’intesa amichevole”. L’articolo 3 sottolineava “L’interesse che l’U.R.S.S. aveva per la Bessarabia”. Oggi i territori che sono stati nominati nel patto sono europei, unica terra rimasta fuori è la Rep. Moldova anche se si considera che le conseguenze immediate più importanti del trattato furono la divisione del territorio polacco tra sovietici e tedeschi e l'occupazione delle repubbliche baltiche, da parte dell'Armata Rossa.

Proprio alla vigilia dell’anniversario del Patto Ribbentrop- Molotov è avvenuta nella Repubblica di Moldova la visita del cancelliere Angela Merkel. Prendendo in considerazione che nel 1939 la Germania dichiarava di non aver alcun interesse politico in questa regione possiamo essere contenti dell’interessamento tedesco, anche se alcuni giornali in Germania hanno parlato con ironia su questa visita storica. Eppure il problema moldavo è un problema europeo, visto che buona parte dei moldavi appartengono alla cultura romena, sono figli e nipoti dei romeni. Come fa l’Europa che ha aperto confini ai popoli di varie culture a tollerare un confine dentro una delle culture europee, a dividere la cultura romena in due realtà: una comunitaria e un’ altra extracomunitaria? Proprio la Germania che è riuscita a riunirsi, la Germania che insieme alla Russia stalinista è stata tra i principali artefici della nostra sorte oggi dovrebbe sentire un dovere maggiore verso la Repubblica di Moldova. Resta solo da vivere la nostra unità nonostante tutto, ricostruire quel legame naturale tra i romeni della Romania e quelli della Repubblica Moldova anche per essere in coerenza con la nostra fede e la nostra spiritualità, con la visione dei popoli che risponderanno davanti a Dio per come sono vissuti, credo che anche i nostri governanti risponderanno per il troppo zelo davanti ai potenti di questo mondo, zelo che non dimostrano con lo stesso entusiasmo davanti ai propri cittadini e consanguinei.

Il 23 agosto 1939 si bevette dello champagne e Stalin fece un brindisi in onore di Hitler: “So come la nazione tedesca ami il suo Fuhrer; voglio dunque bere alla sua salute”. Per la salute della nazione romena si bevette invece il 27 marzo 1918 quando è avvenuta l’Unità della Bessarabia con la Romania, che, si presumeva, si sarebbe preservata in eternità. Purtroppo, non è stato così. Credo ciononostante che, affinché abbiamo la stessa lingua, la stessa fede e aspirazioni, questa unità si conservi. Non può impedire un filo spinato e le ragioni strategiche russe o di chiunque sia vivere la nostra propria identità.


mercoledì 25 aprile 2012

“ARIA DI ROMA” – UN PROGETTO PER LO SVILUPPO DEI GIOVANI



Di Aurica Danalachi

Vi ricordate quella bellissima leggenda metropolitana su l'aria di Napoli? Si diceva, subito dopo la guerra, che i napoletani, a cui in quel periodo mancava tutto, ma non certo l'ingegno, inscatolavano nelle lattine vuote di provenienza americana un prodotto che si chiamava “aria di Napoli”, per venderlo dopo ai soldati americani che stavano per tornare a casa. Gli americani, che avevano regalato, con degnazione, a dei morti di fame napoletani tutte quelle lattine piene di ogni ben di Dio, adesso se le ricompravano – vuote per giunta, in quanto “piene” solamente d'aria – a peso d'oro! Questa storia, nonostante non fosse vera per niente, è piaciuta tanto agli italiani, che fu ripresa dopo nel film di Dino Risi “Operazione San Gennaro”. E si trovò persino un artista che mise in vendita 100 scatole con aria di Napoli; 50 di esse avevano la scritta “con smog”, altre 50 erano “senza smog”...

I tempi di oggi non sono certamente paragonabili a quelli di una volta. Per i giovani però, che siano questi italiani oppure moldavi come me, la vita può essere abbastanza dura. Il lavoro non si trova! E ci manca l'esperienza! Cosa fare? Vivere sulle spalle di mamma e papà è una vergogna... E se facessimo come i napoletani?

Ma perché no? Perché non vendere un po' di aria? Ed è così che nasce il progetto “Aria di Roma”, fatto appunto per vendere dei souvenir pieni d'aria di Roma! Buona quest'aria! Piena di ricordi storici e di belle immagini! Si, si, ce ha pure un po' di smog!

L'idea fu di Gheorghe Ghertescu, un giovane brillante laureato in Marketing all'Accademia di Studi Economici di Chisinau. Gheorghe è molto affascinato dalla Città Eterna. Gli piace pure l'aria di Roma! E quindi si mette al lavoro per inscatolare e vendere... l'aria di Roma. Con l'aiuto di Catia Skrupskaia, una delle migliori designer della Repubblica di Moldova, questa idea prende forma. E dopo mesi di lavoro esce alla luce questo souvenir originale, uno dei più insoliti che un turista si può portare via da Roma. Caro turista! L’aria racchiusa in questo barattolo, curato nei minimi dettagli, ti farà ricordare i momenti più belli trascorsi a Roma, e lo potrai regalare a coloro che ami!

Vogliamo specificare tuttavia che all'interno del nostro barattolo non c'è solamente l'aria di Roma. Ci troverete la magia di questa meravigliosa città, avrete per esempio l'emozione di vedere una immagine mozzafiato di Piazza San Pietro. Il souvenir è simpatico e divertente. L'etichetta dice che il prodotto contiene gli ingredienti: aria del Colosseo – 17%, aria di Piazza San Pietro – 14% e cosi via... C'è pure una data di scadenza – 21 aprile 2112, che rimanda alla data della fondazione di Roma...

Se volete sapere di più sul nostro prodotto, potete dare un'occhiata su www.airofrome.com . Coloro che fossero interessati a darci una mano per diffondere “L'aria di Roma” possono contattarci tramite e-mail ad@airofrome.com o tel.: 3200529885.